Čaklovac

Il castello di Čaklovac si trova su una ripida collina, sui contrafforti settentrionali dello Psunj, a sud della strada Pakrac-Požega, vicino al villaggio di Dragović. Nel medioevo, il borgo aveva un'importante posizione strategica perché la strada da Kamengrad e Požega, in direzione di Pakrac, passava proprio là sotto. La fortezza fu edificata nel XIII secolo sui possedimenti degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme. È menzionato nel XV secolo col nome di Csaktornya mentre, in alcuni documenti successivi, è chiamato castello di Čakovec, che alla fine divenne Čaklovac.

Nel XV secolo sotto la rocca si sviluppò un fiorente borgo dedito all’artigianato e ai commerci. Faceva parte della contea di Križevci ed era il suo baluardo difensivo più ad oriente. Prima dell'arrivo dei Turchi, era anche il luogo più orientale della Slavonia in cui si diffuse la parlata caicava. Dopo i Templari, Čaklovac passò nelle mani del bano Petar Keglević, poi in quelle di Franjo Tahi, che dovette abbandonarlo a vantaggio dei Turchi nel 1544.

Durante il dominio ottomano, Čaklovac perde il peso che aveva avuto e resta relegata al ruolo di roccaforte militare. I comandanti turchi (agha) di stanza a Čaklovac erano noti per la violenza e le ruberie perpetrate ai danni della popolazione locale. In ciò si distinse soprattutto il Rustan-aga di Čaklovac. 

Con la partenza dei Turchi, avvenuta alla fine del XVII secolo, Čaklovac fu abbandonata. Di quella grande fortezza si è conservata soltanto metà della torre pentagonale principale, sulla quale all'inizio del XX secolo, Đuro Szabo affermò che si trattava di “una vera Wohnturm, quadrangolare all'interno, pentagonale all'esterno, alta cinque piani ...”. Perfino i resti della torre sono imponenti. Gli angoli della torre sono collegati e rinforzati con pietre squadrate, mentre al suo interno sono ancora visibili i resti del camino gotico, rimasto "appeso" nell'angolo del piano superiore. Attorno a quella torre sono ancora visibili i resti della cinta muraria difensiva con i fossati.