La cittadella di Pakrac

Quel che resta dell’antica cittadella di Pakrac (Stari grad) si trova proprio nel centro dell’abitato, nell'area in cui si trovano gli uffici comunali, l'ufficio postale e la stazione di polizia.

Era una delle più grandi fortezze della Slavonia occidentale, una possente cittadella in pietra a pianta pentagonale irregolare, rinforzata da sette torri circolari agli angoli e da una torre difensiva più grande al suo interno. I proprietari della fortezza, e molto probabilmente i suoi costruttori, erano i Giovanniti (anche se non si esclude la possibilità che fossero i Templari), un famoso e potente ordine crociato che nel XIII secolo vantava il proprio diritto di proprietà su Pakrac.

Il grande fossato pieno d'acqua intorno al forte, quando veniva sollevato il ponte levatoio, forniva ulteriore sicurezza a questo imponente edificio. La prima zecca croata, che operò a Pakrac a metà del XIII secolo prima di essere definitivamente trasferita a Zagabria nel 1260, si trovava probabilmente all'interno della fortezza. Qui veniva coniato il banovac di Slavonia, una moneta d’argento molto nota e apprezzata che, grazie alla purezza del metallo impiegato e alla sua pregevole fattura, divenne mezzo di pagamento accettato anche in altri paesi circostanti.

L’effige della martora (kuna in croato) compare per la prima volta proprio sul banovac. Ciò significa che l’odierna moneta ufficiale croata (la kuna, appunto) prende il nome proprio da questa moneta coniata a Pakrac. Per molto tempo, la fortezza di Pakrac è stata anche la sede del Priorato di Aurana (Prioratus Auranae), organizzazione dei cavalieri templari i cui membri laici, alla testa del Priorato, erano considerati tra le persone più influenti del regno croato. Tra i proprietari della cittadella di Pakrac si annoverano anche i famosi fratelli Matko e Ivan Talovac.

Oggi, guardando alla presunta ricostruzione della fortezza, possiamo soltanto immaginare che tipo di luogo da favola fosse. Un possente forte di pietra circondato da un fossato, con un grande ponte levatoio di legno, animato da cavalieri medievali e dalla vita della fiera davanti al forte e, probabilmente, da un insediamento o un pugno di piccole case di legno costruite aldilà delle sue mura: tutto questo era la Pakrac medievale, difficile da immaginare basandosi soltanto su ciò che abbiamo conservato fino ad oggi.

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